Impossible Is Nothing

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Campy_483
view post Posted on 22/3/2009, 13:01




Basta! Mi sono stufata! u.u..Sono giorni che mi chiedo: "posto o non posto?"
Ebbene sì! Posto!*O* xDxDxDxDxD

Signore e signoriiii...

Impossible Is Nothing
What Would You Do, If All Your Dreams Became True?



L’attesa sembrava non finire mai, ma dovevo ( e sottolineo dovevo) raggiungere il mio scopo.
Eppure avevo un brutto presentimento, anche se ero sicura al 90% che fosse il brutto effetto del frappè appena ingurgitato di corsa.
Mi appoggiai al muro, il peso dello zainetto iniziava a farsi sentire. Lo sguardo fisso sulla porta del negozio, ormai brulicante di ragazze elettriche. La cosa più strana era la mia calma. Io, la ragazzina estroversa ed instancabile, me ne stavo appoggiata ad un muro, in silenzio ed in disparte, ad aspettare.
Cosa?
Semplice. L’evento che avrebbe dato una svolta decisiva alla mia vita, anche se questo particolare al momento mi sfuggiva.
-Levati Ochetta e fammi passare!!!-
-NO!..Ochetta ci sarai te!!-
Sobbalzai, quelle grida potevano significare una cosa sola: il negozio era aperto.
Mi staccai dal muro, osservando le ragazzine spingersi e tirarsi i capelli.
Mi strinsi allo zaino, abbassando il capo. La riga a sinistra mi rese più facile celare il viso nell’ombra dei capelli. Assottigliai lo sguardo, dovevo riuscirci, era l’unica cosa in cui credevo.
Fra strattoni vari ed insulti ignorati raggiunsi il negozio. Con i soldi stretti in mano mi lasciai cadere sul bancone, fissando la commessa.
-Un biglietto per i Tokio Hotel. Il concerto di Roma,per favore.-
Deglutii, il brutto presentimento tornava a farsi sentire.
-Sei fortunata, me ne è rimasto solamente uno, non è molto avanti però.-
Il mio sguardo si accese, e da marrone scuro divenne verde smeraldo.
Ce l’avevo fatta, sarei andata a vederli, a vedere..lui.
-Stia tranquilla signora, a me basta esserci.-
Sul mio volto si accese un sorriso smagliante, mentre la commessa mi porse il biglietto appena stampato.
Lo infilai nella borsa accuratamente, e la richiusi attentamente.
Un respiro profondo, poi mi spinsi fuori dal negozio.
Il cellulare squillò appena uscita dalla folla di ragazze, come una sveglia.
Ripresi l’equilibro e mi poggiai al muro, poi presi in mano il cellulare.
Quando vidi il nome sullo schermo, il mio sguardo si riaccese.
-Geme, che coincidenza che tu mi abbia chiamato!!..Ho una cosa da dirti!-
-Ehi geme!..Anche io!..Prima te!-
-No, prima te!-
-Ho il biglietto!-
Sorrisi, trattenendo un grido di gioia.
-Veramente? Anche io!!-
Dall’altro capo sentì uno strano verso. Ripresi a camminare verso la fermata dell’autobus, infilandomi il cappellino nero.
-Te vai a Roma geme, vero?-
-Sì..-
Risposi accompagnata da un sospiro e mi sedetti sulla panchina della fermata, abbracciando lo zaino.
-Io invece, all’arena di Verona..-
-Troppo lontane per stabilire un punto d’incontro.-
-Sai, mi piacerebbe avere la possibilità d’incontrarti. Siamo così uguali, è un’ ingiustizia tenerci divise.-
Vedendo arrivare l’autobus mi rimisi lo zaino in spalla.
-Già, a chi lo dici geme. Ora scusami ma, devo andare. E’ arrivato il bus.-
-Ok, ci si sente, tivibbì.-
-tivvibbì.-
Salii sull’autobus in silenzio, infilandomi all’ultimo posto, senza dare conto a nessuno.
Cosa mi stava succedendo? Perché non ero contenta così?
Avrei finalmente visto i miei idoli.
Allora perché non ero sprizzante di gioia?
Semplice, sarei andata da sola.

siate sincere, se piace continuoooo *O*
SPOILER (click to view)
sì Mely se vuoi puoi commentare xDxDxD
 
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°°{~MëmyTökiëttä~}°°
view post Posted on 22/3/2009, 13:58




sanaaaaa*-*
te lo avro' gia ripetuto 1500 volte...ma te lo ripeto acora una volta u_u è bellissimaaaaaaaaaaaaaaa*-*
questa storia è mooooooooolto affascinante....ed emozionante...continuala mi raccomando u_u
(xDxDxD)
 
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Ich_bin_ELIOT_und_ich_liebe_TH
view post Posted on 23/3/2009, 16:20




wow, mi incuriosisce una cifra!!!!! daidaidai che sono cu-rio-si-ssi-ma!!!
SPOILER (click to view)
ho sbagliato la divisione in sillabe, ma chissenefrega!!! XD
 
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Campy_483
view post Posted on 24/3/2009, 14:52




*O*..me continua allora u.u..xDxD
________________________

________________3 mesi dopo__________________



Quella mattina mi alzai con una consapevolezza strana quanto incredibile.
E con la mia solita energia e gioia. Accesi lo stereo a tutto volume, e sotto le note di “Identified” di Vanessa Hudgens mi scatenavo, lanciando vestiti da tutte le parti e provando le pettinature più strane.
La cosa veramente insolita era che io sapevo benissimo cosa mettere, ma mi andava di divertirmi.
Alla fine mi infilai i jeans e la maglietta grigia e rosa con su scritto “U rock!”. Ai piedi infilai le converse nere ed in testa, a nascondere la riga da un lato, un cappellino nero.
Presi la sacca preparata il giorno prima e mi diressi in cucina. Mia mamma dormiva ancora, (ha il sonno pesantissimo, come me) così presi un paio di biscotti, una bottiglietta di the, lasciai un biglietto sul tavolo e mi diressi verso la stazione.
La vicinanza del concerto mi faceva sentire quasi nervosa. Che poi, nervosa per cosa? Devi soltanto sentirli, non incontrarli e parlarci.

-Scusami, è libero questo posto?-
Un ragazzo dai capelli castano scuro mi fissava, indicando il posto accanto a me.
Negai con il capo, osservandolo. Non si poteva di certo definire brutto.
-Vai al concerto dei Tokio Hotel scommetto.-
Battei un paio di volte le ciglia, deglutendo.
-Sì, si vede?-
Si scostò una ciocca di capelli dal viso, notai solo allora i suoi occhi color smeraldo.
-No, ho tirato ad indovinare.-
Sorrise, poggiandosi lo zaino sulle gambe.
-Comunque, mi chiamo Tommaso.-
Mi porse la mano, ma io non mi mossi. Ero pietrificata da quel nome, quasi traumatizzata. Fissavo il vuoto con lo sguardo spento.
-Ehi, va tutto bene?-
Annuì alla sua domanda, scuotendo leggermente il capo per riprendermi.
Gli porsi la mano.
-Rossana, ma chiamami pure Sana.-
Sorrise, sorrisi. Il treno si fermò. Ci alzammo.
-Scendi anche te?-
-Sì, io abito vicino all’arena.-
Annuii, ed insieme uscimmo dal treno. Usciti in silenzio dalla stazione, prendemmo direzioni opposte.
-Ehi Sana!-
Mi voltai, Tommaso mi fissava.
-Sì?..-
-Spero di reincontrarti un giorno!-
Sorrisi, alzando la mano.
-Anche io!..Ciao Tom!-
Tom, l’avevo chiamato Tom. Ed ecco che i crampi allo stomaco tornavano a farsi sentire.
Perché quel ragazzo mai visto dal vivo mi faceva stare così male e così bene allo stesso tempo?
Certo che era strano..e tanto.
Arrivai all’arena in pochi minuti, e quello che mi trovai davanti era a dir poco traumatizzante.
Le ragazze erano talmente numerose da fare quasi paura, ma qualcosa mi spingeva ad andare avanti, quella forza che quei quattro ragazzi mi hanno sempre dato, il coraggio.
Me ne stetti in silenzio in un angolino per un pomeriggio intero. Un paio di ragazze ridevano di me, ma le guardai sottecchi senza farci tanto caso. Dopotutto ero abituata, non ero affatto miss Italia e mai lo sarei diventata.
Ed ecco all’improvviso grida e spintoni, avevano aperto i cancelli.
Un respiro profondo, mi spinsi fra la folla, pronta ad ogni tipo di male dovuto a calci e pugni ed anche insulti.
Mi ritrovai abbastanza davanti, non so come.
Quando alzai lo sguardo una fitta al petto mi pietrificò.
Ero di fronte al lato destro del palco, ciò voleva dire che ero praticamente davanti a..lui.
Una ragazza dietro di me mi infilò il gomito nella schiena, spingendomi in avanti.
A frenarmi fù la transenna, che mi strinse le costole come una pressa impedendomi di respirare per un minuto buono.
Quando riuscì finalmente a riprendermi del tutto, e feci per allontanarmi da quell’odiata prima fila, le luci si spensero, pietrificandomi.
Mi ripetei inutilmente di scappare in fondo finchè ero in tempo, di non incrociare la sua figura sfocata dal fumo artificiale, ma era tutto inutile.
All’improvviso vidi una figura con la chitarra, il fumo andava scomparendo e presto lo vidì nitidamente.
Indossava una maglietta rossa ed un cappellino dello stesso colore. Suonava una chitarra bianca e lucida. Si muoveva, beh, a suo modo.
Le mie mani si strinsero con tutta la forza possibile alla transenna.
Ero l’unica a non gridare, l’unica che non piangeva, l’unica a non essere euforica per loro.
Lo vidi abbassare lo sguardo, sentì il grido stridulo di una ragazza accanto a me, ma non mi mossi di un millimetro.
Continuava a fissare un punto fisso, notavo il suo sguardo strano, quasi perplesso. Che stesse guardando me?
Con tutte quelle belle ragazze proprio me doveva fissare?
Non so perché, abbassai lo sguardo. Fissavo il pavimento, mentre ascoltavo quella musica senza battere ciglio.
Con la coda dell’occhio vidi i suoi piedi raggiungere il centro del palco.
Alzai di nuovo lo sguardo ed incontrai quello del cantante. Sorrisi automaticamente, prendendo a cantare assieme a quella figura tanto strana quanto bella. Eppure no, non gridavo. Cantavo e basta, mi godevo le canzoni.
Ed ignoravo il ragazzo che ormai era l’unico soggetto dei miei sogni.
Era veramente strano, io così euforica in tutte le situazioni, mi lasciavo vincere dalla timidezza.
Il concerto passò in un attimo.
La serata migliore della mia vita, tranne che per un piccolo particolare: non riuscii a guardarlo in faccia.
 
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°°{~MëmyTökiëttä~}°°
view post Posted on 25/3/2009, 15:04




bellisshimooooooooo*-*
e come sempre ti faccio i miei piu' sinceri complimenti e mi raccomando di continuarla u_u
 
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{°°silvy.lips.girl°°}
view post Posted on 25/3/2009, 21:04




bellissima T_T io tom non lo guarderei in faccia U.U...basta...xDDD
 
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Campy_483
view post Posted on 31/3/2009, 19:56




CITAZIONE
bellissima T_T io tom non lo guarderei in faccia U.U...basta...xDDD

ahuahuaha...nemmeno me +o+..xDxDxDxD

..me continua u.ù
_________________

Quando mi svegliai tutto sembrava diverso. E la causa non era la stanza d’albergo.
All’improvviso mi sentii delusa, rotta dentro. Nel mio stomaco c’era un enorme vuoto, un buco aperto la sera precedente quando per un momento lo vidi. Una sensazione di vuoto che solo in quel momento si manifestò.
Sicuramente la loro musica mi aveva impedito i crampi terribili che lì, in quel letto solitario mi torturavano.
Mi alzai di scatto, trascinandomi in bagno.
Ci misi più tempo del solito per prepararmi. Non facevo mai subito, ma quella mattina non finivo mai.
Scesi di sotto più in fretta possibile, pagai il conto e scappai verso la stazione.
Non vedevo l’ora di andarmene, stare lì mi faceva molto più male del previsto.
Salii sul treno. La cosa che mi stupii fu il posto libero che trovai. Nello stesso punto del treno in cui mi ero seduta all’andata. Non era lo stesso mezzo, ma il posto sì.
Mi misi a fissare il finestrino, mano a mano che mi allontanavo la sensazione andava svanendo.
Sentii qualcuno tossire.
Quando mi voltai non vidi nessuno, solo una mano nera che svaniva verso lo spazio semiaperto fra un binario e l’altro.
Mi incuriosii e cercai di seguire quell’ombra misteriosa, ma quando attraversai la porticina scorrevole era svanita.
Sentii una mano trascinarmi nel bagno e lì mi spaventai.
-Chiunque tu sia lasciami stare!!-
Due dita anonime mi tapparono delicatamente le labbra.
Erano coperte da un paio di guanti neri, troppo eleganti e costosi per un ladro o straccioni simili.
Alzai lo sguardo. Era una figura alta e snella. Di sicuro superava il metro e ottanta.
Dei capelli neri spiccavano dal cappuccio nero anch’esso, lisci e luminosi.
Quando riconobbi quel neo e quelle labbra i miei occhi quasi uscirono dalle orbite, ed il cuore quasi mi sfondò il petto.
Scostai quelle dita delicate dalle mie labbra.
-Kaulitz?-
Sussurrai. La figura mi fece segno di fare silenzio, mentre prendeva il cellulare.
Rimasi a fissarlo impietrita. Lui, qui, cercava me. O meglio credo cercasse me. Perché?
Blaterò qualcosa di incomprensibile per me, sicuramente parlava in Tedesco. Lo vidi annuire, poi torno a guardarmi.
-Parli Inglese?-
La sua voce era dolce e confortante, quasi volesse rassicurarmi, ma non avevo paura.
-Sì..-
Risposi con un insicurezza assurda, mentre alzavo il capo.
-Bene, potresti per favore scendere alla prossima fermata e tornare a Roma con me?..-
Alzai un sopracciglio.
-Perché?-
Mi alzai sulle punte per tentare di guardarlo negli occhi nonostante gli occhiali scuri. Alzò le spalle.
-Segreto di stato, posso solo dire che non c’entro io..quasi.-
Sgranai gli occhi, spiaccicandomi contro la porta del bagno. Tom. Il primo ed unico pensiero che mi venne in mente fu quel nome.
-V-va bene, ma..fammi chiamare mia mamma.-
Sorrise, sorrisi.
-Certo, se vuoi aspetto fuori.-
Negai con il capo.
-Non capiresti nulla comunque-
Sorrisi di nuovo, lui rise ed alzò le spalle.
-In effetti..-
Mi tolsi lo zainetto dalle spalle, tirando fuori il cellulare. Composi il numero.
_________________

me adora questo pezzo u.ù xDxD
 
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°°{~MëmyTökiëttä~}°°
view post Posted on 1/4/2009, 12:54




che beeeeeeellooooooooooo...
forse sono un po' ripetitiva..xDxD..ma è bellissimo...adoro questa storiaaaa*-*
continua mi raccomando u.u

 
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Campy_483
view post Posted on 10/4/2009, 19:53




CITAZIONE (°°{~MëmyTökiëttäPink~}°° @ 1/4/2009, 13:54)
che beeeeeeellooooooooooo...
forse sono un po' ripetitiva..xDxD..ma è bellissimo...adoro questa storiaaaa*-*
continua mi raccomando u.u

ma commenta sholo la Memyyyyyyyyyyy?u________ù
she commenta sholo lei non continuo eh u.ù
commentate!!+o+
SPOILER (click to view)
xDxD
 
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°°{~MëmyTökiëttä~}°°
view post Posted on 11/4/2009, 11:15




CITAZIONE
ma commenta sholo la Memyyyyyyyyyyy?u________ù
she commenta sholo lei non continuo eh u.ù
commentate!!+o+

ahuahau...
come non continui °-°
nuuuu...continua continua°-°
commentateeeeeeeeee o vi banno tutti u.u
ahuahau...nono scherzo xDxD
pero' commentate u.u
 
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aritokiohotellina
view post Posted on 13/4/2009, 14:10




bellaaaaaaaaaaaa!! scusate se non ho commentato prima..ma ne scordavo sempreee! XDXD...comunque continuala sanaaa!!!!
 
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°°{~MëmyTökiëttä~}°°
view post Posted on 13/4/2009, 14:33




vedi sana?? non commento solo io u.u
è belliTTimaaa..DEVI(scusate il caps xD) continuarla u.u
 
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Campy_483
view post Posted on 18/8/2009, 00:51




indovinate chi ha deciso di continuare cosaaa? x°DDDDD
perdonatemi se non ho postato per molto tempo ::hèèèè::
questa ff deve essere conclusa, a qualunque costo... :wub:
___________________

Stare seduta accanto ad una celebrità fu facilissimo.
Mi convinse a pagarmi il viaggio, le solite scuse come “tanto sono pochi soldi”. Certo, per lui è facile dirlo, i biglietti di un treno in prima classe per lui sono il minimo.
-Ehi..tutto bene?-
Parlò sottovoce, ovvio che non volesse farsi notare; cosa difficile visto il suo abbigliamento da spy kid.
Annuii, voltandomi verso di lui.
-Perché questa domanda?-
Indicò le mie mani, tenevo i pugni stretti in una maniera incredibile. Me ne accorsi solo allora.
Aprii di scatto le mani, sospirando.
-Quando arriviamo? Non reggo la tensione.-
Si alzò senza nemmeno rispondere, mi prese la mano, trascinandomi fuori dal treno.
-L’hotel non è molto distante.-
Tenne la testa bassa e non parlò per tutto il tragitto.
Iniziai a chiedermi se fosse per rimanere in incognito o per non farmi sentire a disagio.
-Siamo arrivati.-
Sorrise, aprendomi la porta.
Un immenso corridoio completamente decorato da una moquette rosso acceso collegava una ventina di porte di uno strano rosso misto oro.
Ci fermammo su quella in fondo, quasi nascosta dall’angolo del muro.
La aprì, sorridendomi.
-Entra pure.-
Gli indicai di andare avanti e lui mi precedette, accendendo la luce.
All’improvviso il vuoto allo stomaco ricomparve. Una figura con degli abiti troppo enormi per la sua taglia mi fissava seduta su di una poltrona.
Abbassai lo sguardo. Sentii solamente la porta chiudersi e dei passi verso di me.
-Allora, prima di tutto..sappi che voglio solo parlare.-
Seentii un risolino, ma non alzai lo sguardo ne accennai di volerlo fare.
-Sai chi sono vero?-
-Tom Kaulitz..-
Risposi senza muovere lo sguardo, il foro nello stomaco andava peggiorando.
-Bene. Certo era una domanda stupida, se vieni ad un concerto dei Tokio Hotel vuol dire che sai chi sono.-
-Già.-
Risposi con la stessa freddezza di prima. Sentii il suo respiro sul mio capo e nonostante i miei occhi fossero fissi sul pavimento riuscii a vedere le scarpe e parte dei pantaloni.
Era vicinissimo.
-Posso sapere perché non vuoi guardarmi in faccia?-
Sospirai, stringendomi nelle spalle.
- Non è che non voglio, non riesco.-
Sentii la sua mano sulla mia spalla. D’instinto rabbrividii. Non avevo mai provato niente di simile.
-Posso sapere il perché?-
Deglutii.
-Perché guardarti..-
Feci un passo indietro.
-..Starti vicino sapendo che sei irraggiungibile mi ucciderebbe.-
Sentii di nuovo la sua mano, stavolta sul mio braccio.
-Se fossi irraggiungibile non sarei qui, comunque, come ti chiami?-
-Sana.-
Lo sentii ridacchiare.
-Nome singolare.-
-Mi chiamo Rossana, ma chiamami Sana. Come tutti.-
Mise una mano sul mio mento, alzandolo verso di lui. Strizzai gli occhi. Non sopporterei di vederlo così vicino, di sentire il suo profumo, di perdermi in quei suoi occhi marroni senza avere possibilità di rivederli una seconda volta.
In quel momento mi pentii di aver accettato la proposta di suo fratello.
Sarei dovuta andarmene a casa. Dopo un po’ sarebbe tutto passato.
Quel silenzio mi terrorizzò. Sentivo ancora la sua mano calda sotto il mento, non si era mosso di un millimetro, ma non faceva più domande.
Feci per aprire gli occhi, ma prima che le mie palpebre si aprirono abbastanza da focalizzare sentii le sue labbra calde sulle mie, e quel percing freddo mi fece rabbrividire. Per la prima volta dopo tante illusioni, questa non lo era affatto, questa era vera e sarebbe durata.
 
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°°{~MëmyTökiëttä~}°°
view post Posted on 18/8/2009, 00:58




Forse rischio di essere monotona...e non so quante volte l'ho gia detto e lo dirò...è f-a-n-t-a-s-t-i-c-a!
 
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Campy_483
view post Posted on 19/8/2009, 14:51




La voragine allo stomaco svanì all’improvviso, e riuscii a sciogliermi.
Sentii le sue mani sulla mia schiena, decise a non lasciarmi andare. Misi le mie sulle sue spalle, quel momento era così perfetto che desideravo non finisse mai.
Dopo un po’ staccò le sue labbra dalle mie, ma non mollò la presa sulla mia vita.
-Ora sono un po’ più raggiungibile?-
Sussurrò a meno di due centimetri dal mio viso, sentii il suo respiro sulle mie labbra.
-Un po’..-
Le parole uscirono strozzate e singhiozzanti, mi mancava il respiro. Aprii gli occhi.
Eccolo. Era lì, era vero. I suoi occhi marroni erano fissi sui miei, ipnotizzanti e brillanti. Le labbra erano appena tirate, in un sorriso accennato che mostrava una parte dei denti superiori.
Non mi concentrai sugli abiti, riuscii solamente a notare con la coda dell’occhio un cappellino celeste.
Allentò la presa, indietreggiando di un passo.
-Finalmente vedo i tuoi occhi-
Sorrise, allungando una mano verso il mio viso. Con l’indice disegnò il contorno dei miei occhi.
-Sai, ripensandoci. E’ una fortuna che tu non mi abbia guardato in faccia ieri sera al concerto.-
Continuava a sorridere. Sentii una fitta allo stomaco.
-P-perché?-
Le parole uscirono tre volte più strozzate di prima.
-Perché non avrei capito più niente con uno spettacolo simile.-
Si riavvicinò, poggiando la sua fronte sulla mia. Il suo sguardo divenne serio.
Non ci capivo più niente, non poteva essere vero, stavo sicuramente sognando, e mi sarei svegliata sul sedile del treno tre fermate dopo la mia.
I crampi ritornarono, dovetti premere le braccia contro lo stomaco.
-Che succede?-
Mi mise una mano sulla spalla, e piano scivolò lungo il mio braccio, fino a finire sul pugno che premevo contro lo stomaco.
-Io..-
Mi fermai un momento, deglutendo.
-Il mio stomaco non vuole credere che tu sia vero.-
Inarcò le sopracciglia, chiudendo la bocca in una strana smorfia.
-E come lo convinciamo?-
Tornò a sorridere, trascinandomi fino alla poltrona.
-Cosa..?-
Lo fissai con un espressione a dir poco confusa. Proprio non capivo cosa girava in quel cervello coperto dai rasta castano biondi.
Mi scostò verso l’angolo della poltrona, sedendosi accanto a me. Mi diede un pizzicotto sul braccio.
-Vedi? Sei sveglia.-
Alzò il capo in un espressione soddisfatta. Mi toccai il braccio con l’altra mano.
-Ahio.-
-Ora il tuo stomaco è convinto?-
Annuii, lui scoppiò a ridere.
Gli tirai un rasta.
-Ehi!!-
Si massaggiò il capo, osservandomi divertito.
-Occhio per occhio..-
Lasciai cadere la frase, rannicchiandomi sull’angolo della poltrona.
La porta bussò.
 
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57 replies since 22/3/2009, 13:01   587 views
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